Un'annata da ricordare

Edizione molto soddisfacente dell’evento Fice di Mantova sia per le presenze, sia per la qualità dei film proposti in anteprima che per gli artisti premiati. E per le riflessioni sul cinema d’autore

di Mario Mazzetti

Sono state 26 le anteprime selezionate quest’anno dalla Fice per i circa 600 accreditati e il pubblico cittadino degli Incontri del Cinema d’Essai, 23^ edizione di cui ben 15 nell’incantevole Mantova. Dei tanti film proposti, che hanno suscitato ampio apprezzamento e una rinnovata fiducia nell’offerta d’autore dei prossimi mesi, abbiamo contato almeno 5 opere prime e 7 titoli realizzati da registe donne. La multisala Ariston (sede principale della manifestazione per esercenti d’essai, distributori, produttori, organizzatori di festival, giornalisti e addetti ai lavori), i cinema Mignon e Del Carbone hanno proposto in 4 giornate il meglio della produzione internazionale, un giro del mondo virtuale in nome di quella diversità culturale che rappresenta la missione primaria degli oltre 800 schermi che in Italia propongono cinema d’autore.
Dal Leone d’oro Povere creature! al nuovo Alexander Payne The holdovers, dai ritrovati Rohrwacher e Kaurismaki a scoperte indipendenti (20.000 specie di api, Deserto particular, Normale, Petites, Trenque Lauquen, tanto per citarne alcuni), con interessanti coincidenze (i veneziani Tatami e Day of the fight, storie di sport e riscatto molto diverse stilisticamente ma entrambe in bianco e nero): una bella immersione in tematiche, sguardi autoriali, approcci tematici differenti ma uniti nel nome di una narrazione coerente, coraggiosa, talvolta provocatoria. E gli ospiti: Donatella Finocchiaro e Ciro Formisano per L’anima in pena, Antonio Tibaldi in collegamento per Gorgona, Claudio Bisio che ha aperto gli Incontri con l’applaudita anteprima de L’ultima volta che siamo stati bambini.

Mantova ospita ogni anno sia un incontro aperto degli esercenti d’essai per fare il punto sul mercato, sulle prospettive, sui rapporti con gli spettatori, sulla ripresa dopo anni difficili; sia un convegno che quest’anno ha avuto un tema specifico: lo stato di salute del cinema italiano, produttivamente ipertonico (grazie agli incentivi pubblici, attualmente oggetto di verifica) ma ancora da migliorare dal punto di vista del riscontro di pubblico. Un dibattito, moderato dall’esercente Michele Crocchiola, che ha coinvolto il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera, forte dei 6 film italiani selezionati quest’anno in concorso ma anche, lo scorso anno (quando i film in lizza erano 5), di una dichiarazione poco diplomatica sulla qualità media insoddisfacente delle opere visionate; i produttori Benedetto Habib (Indiana, Presidente Unione Produttori ANICA) e Marina Marzotto (Propaganda, Presidente AGICI). A latere, la presentazione della nuova edizione della Giornata Europea del Cinema d’Essai, in centinaia di sale di tutto il continente domenica 12 novembre.

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