I Corti FICE

Edizione n. 18 di "Cortometraggi che passione", cinque cortometraggi e altrettanti sguardi di giovani autori per serate evento nelle sale Fice

di Mario Mazzetti

Cinque storie sulle impercettibili fasi di passaggio, sui momenti di transizione che precedono la svolta nella percezione di sé e della propria realtà, nelle relazioni e nell’apertura al prossimo, nell’accettazione di una perdita filtrata dai ricordi d’infanzia: cinque storie, dall’adolescenza alla terza età, ambientate di volta in volta in un aspro paesaggio marino invernale oppure nei bagni pubblici di una discoteca, in un campo coltivato a pomodori o nella casa paterna ormai abbandonata. Con una durata attorno ai 15 minuti, sono i nuovi Cortometraggi che passione, l’ormai tradizionale rassegna, giunta alla diciottesima edizione, del meglio della produzione “breve” italiana, che circolerà a partire dalle prossime settimane nelle sale Fice di tutt’Italia, disponibile per i cinema d’essai che vorranno offrire al pubblico serata a tema, o anche abbinare i singoli corti al film in programmazione.

La federazione delle sale d’essai, oltre ad essere rappresentata nella giuria per il David di Donatello al miglior cortometraggio, ha ristabilito nel 2016 un più stretto contatto con il festival Cortinametraggio, un po’ il best of della produzione annuale. Da lì proviene Il potere dell’oro rosso di Davide Minnella, ambientato sotto il sole assolato della Puglia, con Paolo Sassanelli e un travolgente Moda João. C’è naturalmente il vincitore dell’ultima edizione del David di Donatello (e di molto altro), Bellissima di Alessandro Capitani, bel ritratto di una ragazza che si sente rifiutata per il suo fisico, che conferma come le apparenze possano ingannare – nulla a che vedere con il capolavoro di Visconti con la Magnani.

Ci sono produzioni molto recenti, come A casa mia di Mario Piredda, protagonisti due anziani che sono rimasti gli unici abitanti invernali di un villaggio sul mare della Sardegna, costretti dagli eventi (e dalle necessità dei parenti) a rinunciare a un’oasi di serenità senile. E poi Giro di giostra, che schiera attori del calibro di Michele Riondino, Pippo Delbono e Tea Falco in un romanzo di formazione diretto (e anche interpretato) da Massimiliano Davoli, con le musiche di Pasquale Catalano e, tra gli sceneggiatori, Heidrun Schleef. Ultimo ma tutt’altro che ultimo, A metà luce di Anna Gigante è stato candidato al David di Donatello 2016 ed è interpretato da Marta Gastini, che ripercorre dopo una lunga assenza gli ambienti della casa dov’è cresciuta, con la fotografia di Daniele Ciprì, il montaggio di Giogiò Franchini e una regia che elabora i motivi di un distacco, vero o presunto, con immagini molto curate.

Altri cortometraggi potranno aggiungersi nel corso dell’anno alla selezione, d’altronde lo stato di salute – e la facilità produttiva consentita dalla tecnologia digitale, nel bene e nel male – del formato breve trova un indice significativo nel numero record di opere (173!) sottoposte per l’edizione 2017 al David di Donatello, il cui regolamento peraltro limita la possibilità di concorrere alle opere di durata non superiore al quarto d’ora. Ai registi dei corti selezionati quest’anno, tutti non oltre la trentina, auguriamo un avvenire luminoso nel cinema!

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La nostra selezione di corti

Cortometraggi che passione ed. XVIII

A Casa Mia

Anteprima a dicembre 2016 al Festival Corto Dorico, dove ha vinto: Premio della Critica “Ondacinema”, Premio “Sentieri di Cinema”, Premio Giovani, Premio del Pubblico, premio COOSS Cooperativa Sociale.

Rimasti gli ultimi abitanti di un borgo sul mare che si ripopola solo d’estate, un’anziana vedova e un amico pescatore vivono nella speranza che l’inverno non finisca.
Sguardi intensi, cast perfetto, un finale da “Madison County” per un amore soltanto accennato tra identità e spopolamento dei borghi.

Mario Piredda è nato a Sassari, vive a Bologna. Ha realizzato i corti Il suono della miniera, Io sono qui (candidato al David di Donatello 2011), Los aviones que se caen e i documentari Cervelli in fuga e Homeward. Sta preparando i lungometraggio L’agnello.

Regia
Mario Piredda
Sceneggiatura
Mario Piredda, Giovanni Galavotti
Fotografia
Corrado Iuvara
Montaggio
Marco Spoletini
Musiche
Gabriele Oggiano
Interpreti
Giusi Merli, Giulio Pau, Monica Corimbi
Produzione
Articolture con Combo e Manufactory Productions
Distribuzione
Elenfant, 2016, colore 15’

A Metà Luce

Candidato al David di Donatello 2016, ha partecipato a numerosi festival tra cui il Giffoni Film Festival, Castellaneta FF, Ortigia FF.

Maria, dopo anni di silenziosa distanza, ritorna nella casa dove ha vissuto con un padre distaccato, osservato da dietro una porta: qui ritrova la bambina che fu, e scopre qualcosa che non avrebbe immaginato.
Quasi muto, il corto descrive nella memoria un rapporto padre-figlia improntato a silenzi e attese. Intenso e riuscito ritratto psicologico, con una regia matura e visionaria.

Anna Gigante è nata a Conversano. Vive a Roma, dove si è laureata in Sociologia e diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Attrice ne “Lo spazio bianco”, “Un giorno perfetto”, “Caos calmo”, ha diretto anche il corto “Linea nigra”, selezionato a Venezia 68.

Regia
Anna Gigante
Sceneggiatura
Anna Gigante
Fotografia
Daniele Ciprì
Montaggio
Giogiò Franchini
Musiche
Andrea Agostini, Clara Rockmore
Interpreti
Marta Gastini, Simona Palmitessa, Tommaso Ragno
Produzione
Emma Film, Bartleby Film
Distribuzione
Elenfant, 2016, colore 15’

Bellissima

Il film ha vinto 107 premi, tra cui: David di Donatello, Roma Creative Contest (attore, attrice, sceneggiatura), Offline Film Festival, Corto Dorico, Fano International FF, Visioni Italiane (Sceneggiatura), Corti Sonici (Premio del pubblico), Cortinametraggio (film, attrice).

Veronica ha 20 anni ed è imprigionata in un corpo ingombrante. Durante una festa in discoteca subisce lo scherno di un ragazzo. Disperata, si nasconde nel bagno convinta che tra quelle strette mura nessuno possa vederla e giudicarla. Il destino però ha in serbo una piacevole sorpresa...
Sapientemente costruito sull’inganno della voce in un dialogo attraverso un muro che lascia ampio spazio all’immaginazione, è romanticamente sardonico e molto brillante.

Alessandro Capitani è nato a Orbetello. Ha diretto nel 2010 il documentario “Come prima più di prima mi amerò”, iniziando un percorso di indagine sul corpo e sull’accettazione di sé proseguito con il corto “La legge di Jennifer”.

Regia
Alessandro Capitani
Sceneggiatura
Alessandro Capitani, Pina Turco
Fotografia
Luca Nervegna
Montaggio
Adriano Patruno
Musiche
Aronchupa, Feder, Peter Vercampft
Interpreti
Giusy Lodi, Emanuele Vicorito, Genni Cuomo
Produzione
Maestro Productions, Redigital Studio, 2015, colore 12’

Giro di Giostra

Cortinametraggio (Premio Rai Cinema Channel e Massimiliano Davoli miglior attore)

Un ragazzo diviso tra il lavoro nell’azienda del padre e il fascino nei confronti di una ragazza figlia di giostrai. Nel giorno del suo 30° compleanno il padre annuncia a sorpresa di volerlo nominare amministratore dell’azienda, prima di essere colpito da infarto. In ospedale, il ragazzo trova un indirizzo sconosciuto su una bolletta nella tasca del padre, che prelude a una scoperta inattesa. È il momento di scegliere la vita che gli appartiene.
Un film sulla volontà di scelta, sulla capacità di reagire alla forza di inerzia che ci prende nella vita, nell’attimo in cui ci troviamo di fronte a un bivio significativo per la nostra esistenza.

Massimiliano Davoli, laureato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, è un attore teatrale e cinematografico. Nel 2007 debutta alla regia con il corto “33 secondi”, successivamente firma i documentari “Giro del mondo” e “A burning dream”.

Regia
Massimiliano Davoli
Sceneggiatura
Heidrun Schleef, Massimiliano Davoli, Marco Morana
Fotografia
Francesco Di Giacomo
Montaggio
Mauro Rossi
Musiche
Pasquale Catalano
Interpreti
Michele Riondino, Tea Falco, Pippo Delbono, Anna Ferruzzo, Massimiliano Davoli
Produzione
Kino Produzioni, 2016, colore 15’

Il Potere dell'Oro Rosso

Tra i tanti premi: ANEC-FICE, del Pubblico e Colonna Sonora a Cortinametraggio; Miglior film e attore a Sorridendo Film Festival; Miglior film a Santa Marinella Short FF, Premio del pubblico a Maremetraggio, Miglior corto italiano e Miglior attore a Visioni Corte FF e a Comicron FF, Miglior regia a Camaiore FF e ZeroTrenta Corto Festival.

Immobilizzato dal colpo della strega, un burbero e misantropo contadino è costretto a chiedere al medico di paese un aiuto per la raccolta dei pomodori. Arriva un giovane africano, ospitato malvolentieri per una convivenza forzata che produrrà il miracolo in nome dell’oro rosso...
Un duello di sguardi e incomprensioni nell’incontro-scontro tra due culture: in un paesaggio assolato, abbellisce la realtà con un sorriso.

Davide Minnella è nato a Gallipoli. È regista e sceneggiatore per il cinema e la televisione. Tra i corti realizzati, “Come si deve” è stato selezionato alla Berlinale nel 2010. Ha esordito nel lungometraggio con “Ci vorrebbe un miracolo” (2014).

Regia
Davide Minnella
Sceneggiatura
Elena Giogli, Davide Minnella
Fotografia
Alberto Marchiori
Montaggio
Massimo Modugno
Musiche
Valerio Vigliar
Interpreti
Paolo Sassanelli, Moda Joao
Produzione
Fondazione Con Il Sud con Accademia del Cinema Ragazzi – Enziteto, Cooperativa Sociale Get, 2015, colore 15’